Secondo l’ultimo rapporto sulla parità di genere del World Economic Forum (WEF,
2021), nessun Paese al mondo ha colmato i divari di genere. I Paesi più avanzati in
tema di parità di genere (Islanda, Finlandia, Norvegia, Svezia) hanno chiuso un po’
più dell’80% del divario. Considerando la parità di genere attraverso quattro
dimensioni – economia, istruzione, salute e politica, il WEF stima che nel mondo si
è chiuso il 96% del divario in salute, il 95% del divario in istruzione, il 58% del
divario in opportunità e partecipazione economica e solo il 22% del divario in
politica e rappresentanza. In questa classifica globale, che copre 153
Paesi, l’Italia si posiziona al 76esimo posto e, se
restringiamo l’attenzione alla sola componente economica, al 117esimo. La
partecipazione economica emerge come la dimensione più critica per il nostro
Paese.
Queste sono le premesse nelle bozze delle prassi di riferimento che stanno
portando a definire la Certificazione per la parità di genere.
Infatti a
breve sarà possibile per le imprese ottenere la certificazione della parità di
genere, un documento che attesterà le misure adottate dal datore di lavoro per
ridurre il divario tra sessi nelle retribuzioni, opportunità di crescita, tutela
della maternità.
PNRR e Certificazione della parità di
genere
Per le aziende che si doteranno del certificato è previsto
uno sgravio fiscale fino a 50mila euro. La misura è ampliamente promossa dal PNRR
che, con l’investimento 1.3 della M5C1, punta entro il 2026 a far ottenere la
certificazione ad 800 aziende, di cui almeno 450 piccole e medie, cui si
aggiungeranno 1000 che l’otterranno assieme a un’assistenza tecnica.
Dopo l’entrata in vigore del nuovo codice sulle pari opportunità (legge 5 novembre 2021, n°162), il Dipartimento per le Pari Opportunità ha aperto la consultazione pubblica sulle Linee guida sul sistema di gestione per la parità di genere che prevedono l’adozione di specifici Indicatori chiave di prestazione inerenti alle Politiche di parità di genere nelle organizzazioni.
Si tratta di un documento fondamentale, poiché definirà gli standard sulla base dei
quali verranno concesse le certificazioni. La consultazione pubblica sul testo della
bozza di prassi di riferimento dovrebbe essere terminato il 22 gennaio 2022, siamo
in attesa delle pubblicazioni.
Piattaforma per la raccolta di dati e
informazioni sulla certificazione di genere
Conclusa la procedura
verrà pubblicato un bando per la realizzazione di una piattaforma per la raccolta di
dati e informazioni sulla certificazione di genere, che funzionerà anche da registro
degli enti accreditati per la certificazione.
In seguito si applicherà la certificazione della parità di genere attraverso varie
attività che includeranno anche i servizi di accompagnamento per le microimprese e
le PMI. Il Dipartimento per le Pari Opportunità affiderà tali attività ad un ente
terzo (pubblico o privato) con adeguata esperienza nella certificazione d’impresa e
nella consulenza aziendale, attraverso un bando che verrà emanato entro il settembre
2022.
CONFORME S.r.l. sta seguendo tutte le fasi e ci stiamo preparando a sostenere le imprese in questi validi ed efficaci percorsi, un augurio che si traduce in azioni concrete a favore del genere femminile.